Post by rootkitno veramente sarebbe la tua fonte.
No, la mia fonte e' questo signore qui:
http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/biografi/r/rey.htm
che nel non poi cosi' lontano 2008, a mia precisa domanda: "come si
definisce la produttivita' ?" rispose: "la produttivita' e' definita da
fatturato/occupazione", domanda e risposta erano nell'ambito di quella
specie di Master linkato in altro post. Il sopra citato tizio, che se
permetti, ritengo che ne sappia un po' piu' di me, di te e di Tano Cariddi
(compreso l'omonimo personaggio della Piovra), aggiunse anche che "tutti
gli economisti, me compreso, dicono che una maggiore produttivita' e' un
fatto positivo per l'economia ma maggiore produttivita', significa
maggiore disoccupazione, soprattutto in tempi di crisi, quando il
fatturato difficilmente cresce. E questo significa che gli stati
dovrebbero accettare un maggior tasso di disoccupazione 'strutturale' se
vogliono accettare il principio secondo cui la una maggiore produttivita'
fa bene all'economia ".
Poi, per la cronaca, questo signore diceva anche che "se compri qualcosa
con gara al ribasso, significa che quello che ti stanno vendendo e'
guasto, e' rotto o comunque ha qualcosa che non va".
Poi capisco che ogni informatico voglia saperne piu' di qualsiasi
economista in fatto di economia, voglia saperne di medicina piu' di
qualsiasi medico e voglia saperne piu' di psicologia di qualsiasi
psicologo.
Wikipedia sostanzialmente conferma la mia fonte anche se molti sembrano
non capirlo. (Quello che dice la mia fonte non e' necessariamente il mio
pensiero, ma e' il pensiero di qualcuno che di economia ne sa sicuramente
piu' di me e di qualsiasi informatico medio, anche se l'informatico medio
questo non lo capisce).
In ogni caso non ho capito quali sono le vostre fonti, a parte Wikipedia
che, a quanto dite, sarebbe la mia fonte .
Post by rootkitte lo faccio io un esempio: hai un progetto software, prendi uno bravo
che sa programmare, lo paghi di più ma il progetto arriva in fondo prima
e meglio.
non ti torna?
No, perche'
a)anche se il progetto arriva in fondo "prima e meglio" il fatturato del
committente per quel progetto sara' sempre lo stesso, visto che comunque
chi ti ha commissionato il progetto nel 99,9% dei casi lo ha venduto prima
di portarlo a termine, stabilendo a priori il prezzo di vendita.
Anzi, a me e' capitato qualche caso in cui, se tu (o il tuo committente)
vai a dire al cliente del committente che il lavoro e' finito prima del
previsto vogliono pagarti di meno di quanto concordato perche' magari
avevate concordato X ore/uomo e se finisci prima ti dicono: "allora invece
di X ore/uomo hai impiegato Y ore/uomo con Y<X e quindi ti paghiamo di
meno di quanto concordato". E a volte anche per questo spesso capita
semplicemente che si aspetta comunque che i tempi arrivino a quelli
concordati prima di avvertire il ciente che il progetto e' pronto, anche
se il tempo per realizzare il progetto e' stato inferiore al previsto
(unico caso in cui ho visto accadere il contrario, ovvero che il "cliente"
era soddisfatto che il progetto fosse terminato prima del tempo e' stato
nel caso di un progetto europeo, ma in quel caso il cliente era appunto
l'Unione Europea, ovvero sostanzialmente il cliente non c'era)
b) Appurato che il fatturato del progetto *non aumenta mai*, nemmeno se
quello che lavora e' bravo, per quanto questo possa fare "meglio" di
un'altro, rimane il costo del lavoratore.
Se "uno bravo" arriva a completare il progetto "prima" e tu lo paghi "piu'
di uno meno bravo" ci sono due (anzi tre) possibilita':
b.1) Quello bravo arriva talmente prima che il suo costo complessivo
(costo orario*ore lavorate)e' minore del costo di quello meno bravo. In
questo caso il costo non aumenta. Diminuisce. Quindi non siamo in un caso
in cui l'aumentare del costo fa aumentare la produttivita'(*), perche' il
costo complessivo e' diminuito. Ed e' la diminuzione del costo che fa
aumentare la produttivita'
b.2) quello bravo arriva prima ma in modo tale che il suo costo
complessivo e' esattamente uguale a quello di quello meno bravo. La
produttivita' e' invariata
b.3) quello bravo arriva un po' prima, ma il suo costo complessivo e'
maggiore di quello meno bravo => la produttivita' diminuisce.
Tanto per finire:
seconde te per il dirigente medio italiano e' piu' semplice trovare uno
bravo da pagare di piu' o trovare uno scaciato che costa meno ? Se il
risultato e' lo stesso indovina chi prende (tra l'altro ricordati quello
che tu mi hai scritto, insieme ad altri, anni fa: le aziende vogliono
avere a che fare con aziende, non con persone).
(*)In ogni caso non ho mai visto alcuna azienda premiare questo tipo di
lavoratore di cui al punto b.1 (ti posso dire che, a fine anni '90/primi
anni 2000 ritetenevo di appartenere tutto sommato a questa classe di
lavoratori. Oggi non lo sarei di certo, ma all'epoca ritenevo di esserlo e
tutto sommato ritengo ancora di esserlo stato). Ho sempre visto *tutte* le
aziende che ho girato avere un comportamento *unico* verso tutti i
lavoratori, mai differenziare i comportamenti verso "chi e' piu' bravo".
La prima volta che ho chiesto ad uno pseudodirigente "perche' questo tipo
di comportamento ?" mi fu risposto: "perche' l'azienda [Ericsson] non
vuole avere n interfaccie diverse verso n lavoratori, vuole un'interfaccia
unica [sottintendendo "unica verso il bodyrentallaro vincitore della
gara"]. E se vai a rileggerti i post di ILI di quel periodo, in cui
scrissi questa cosa, vedrai che anche tu (che forse usavi un nickname
diverso) mi rispondesti come gli altri, ovvero: "le aziende vogliono avere
a che fare con altre aziende", dando un'accezione positiva a questo fatto.
Tra l'altro se un'azienda vuole prendere uno piu' bravo ed essere sicura
che questo la fara' ricadere nel punto b.1) deve avere competenze
sufficienti per selezionare i piu' bravi, anziche' affidarsi ai
bodyrentallari. Io non sono mai stato tra gli estimatori dei
bodyrentallari e ho sempre pensato che un'azienda debba avere al suo
interno le competenze necessarie a scegliersi i piu'bravi, senza ricorrere
ad aziende esterne fornitrici di persone, ma ricordo molto chiaramente i
tempi in cui qui su ILI il 90% dei partecipanti era a favore del
"bodyrentallismo" perche' cosi' finalmente le aziende erano svincolate
"dall'onere di selezionare uno fra 300 CV" (il quale onere comunque ha un
costo che, a detta di tutti quelli che scrivevano su ILI intorno al 2003
era tale da "abbassare la produttivita'", anche se all'epoca si usavano
altri termini).
Post by rootkitammesso che sia (a me non piacciono le generalizzazioni) stai dicendo che
in quei casi puntando sul precariato e stipendi bassi hanno ottenuto
aumento di produttività ?
Non sono in grado di calcolare il rapporto preciso, non avendo a
disposizione il costo del lavoro complessivo nei vari anni, ma se non e'
aumentata sicuramente quel precariato ha consentito di evitare, in quel
periodo, una diminuzione ben piu' drastica della produttivita' rispetto a
quella che c'e' stata (calcolata come da definizione
"fatturato/occupazione").
Il fatturato di Ericsson Italia dal 2001 al 2006 e' sceso quasi
costantemente, con l'eccezione dell'anno 2004 in cui Tim mise in piedi la
rete UMTS. Se si eccettua quell'anno (e, forse, l'anno successivo in cui
pero' una parte del fatturato derivava da pagamenti di ordini del 2004 il
cui pagamento fu spostato di proposito al 2005 per non avere una
diminuzione troppo brusca di fatturato tra 2004 e 2005) se non fosse stato
spinto all'inverosimile il precariato, la produttivita' sarebbe stata
probabilmente molto minore di quella che e' stata in realta', visto che i
costi sarebbero stati superiori e il fatturato lo stesso (ogni anno in
Ericsson, almeno dal 2004 in poi, stimavano quale sarebbe stato il
fatturato dell'anno successivo e, in base a queste stime, decidevano anche
quello che loro chiamavano l'"head count" ovvero il numero di lavoratori
che avrebbero dovuto avere per l'anno a venire. E sulla base dell'"head
count" facevano gli ordini ai bodyrentallari per quell'anno. Personalmente
non l'ho mai considerata una pratica positiva ma e' senza dubbio una
pratica coerente con l'obiettivo di almeno non abbassare troppo la
produttivita' se non con quello di aumentarla. Personalmente sarei
dell'idea che se un'azienda non sa stare sul mercato sempliceemnte debba
chiudere, ma se si da' peso al fatto che la produttivita' debba essere
alta, allora il precariato e' lo strumento perfetto, soprattutto per i
tempi di crisi, poco importa se il precariato stesso, a lungo termine, sia
esso stesso a determinare il permanere nello stato di crisi [perche' anche
quando le cose andranno meglio e il fatturato potrebbe aumentare, allora
non avrai persone adeguate per avere buone idee e lavorare per
realizzarle] e ancor meno importa che il precariato diffuso dia luogo ad
un aumento della disoccupazione, che e' un fatto assolutamente coerente
con l'obiettivo di aumentare la produttivita').
Ciao,
Marco.
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