Post by jarodIn effetti sarebbe meglio che gli italiani, specie quelli che si sentono o
credono migliori, rimanessero in questo paese ed offrissero parte della loro
vita per migliorare la famosa res publica, anche per gli italiani ritenuti
stupidi, pecoroni o "inferiori" (perchè fare politica attiva significa
mettersi al servizio della collettività, non aumentare i propri interessi
oppure il conto in banca di famiglia ... :-(( ... ).
C'è un problema di fondo in quello che dici.
Se anche mister scienziato_intelligente_con_il_premio_nobel rimanesse in
Italia a sfornare idee intelligenti, come sacrificarsi per ridurre il debito
pubblico, aumentare i fondi alla ricerca, reintrodurre la tassa sulle
successioni e aumentare le altre tasse sul patrimonio per sgravare il
reddito, combattere l'evasione fiscale modificando le leggi che gestiscono
la contabilità dei liberi professionisti ecc ecc ecc, questo i voti da chi
li prende?
Quando l'evasione fiscale è la prassi per un numero elevato di persone,
nessuno ha intenzione di sacrificarsi per il debito pubblico, nessuno ha
intenzione di permettere il licenziamento dei dipendenti della PA, a nessuno
importa nulla della ricerca, etc etc etc
Perderebbe inevitabilmente le elezioni di fronte a personaggi di carisma ma
completamente senza contenuti, che basano la loro campagna su affermazioni
di impatto ma prive di sostanza.
Un italiano intelligente ed onesto difficilmente avrebbe un significativo
impatto politico, poiché la maggioranza degli italiani non è intelligente
e/o non è onesta e/o non ha il concetto di investimento a lungo termine. E i
recenti avvenimenti mi danno ragione.
Chi glielo fa fare allora al mitico_scienziato_con_premio_nobel_all'economia
di farsi prendere per il culo dagli italiani e peggio ancora dai politici
italiani?
Post by jarodPoi, volendo, si può anche scappare altrove
Il fatto che io scappi altrove non mi esonera dalle mie responsabilita
politiche di cittadino, ho votato e continuerò a votare in modo
responsabile.
Certo non ho intenzione di lavorare e vivere in una nazione in cui il mio
lavoro non è gratificante né gratificato, in cui la ricerca è considerata
una perdita di tempo e in cui i disonesti sono incoraggiati rispetto agli
onesti.