Post by RenaissanceSenti un po': per un lavoro "impiegatizio" (che poi non so se definire
il tecnico informatico di istemista/programmatore/manutentore/assistenza
software un classico "lavoro impiegatizio"...),
L. 13 maggio 1985, n. 190.
Riconoscimento giuridico dei quadri intermedi.
Art. 1. Il primo comma dell'articolo 2095 del codice civile è sostituito
dal seguente:
<<I prestatori di lavoro subordinato si distinguono in dirigenti,
quadri, impiegati e operai>>.
Tieni scegliti la definizione che più ti piace.
Post by RenaissancePost by Roberto C.Non vedo in
cosa periti informatici o ragionieri commercialisti possano sentirsi
oops volevo dire ragionieri programmatori (noncommercialisti che è
un'altra cosa)!!!
Post by RenaissancePost by Roberto C.Veramente il principio mi fa asserire che qualunque diplomato (in
virtù della sua alta scolarizzazione) è in grado di svolgere (dopo una
opportuna formazione in azienda o con corsi mirati) qualunque lavoro
impiegatizio.
E allora perche' viceversa io non posso fare il geometra o il
ragioniere, mentre il geometra e il ragioniere puo' fare "l'informatico?
Me lo spiegheresti, gentilmente?
L'argomento innanzitutto presenta delle sottigliezze (ma poi neanche
sottili) in termini di definizioni di parole ed in secondo luogo anche
in termini di punti di vista all'interno del tema stesso.
Per quanto la definizione dei termini:
Quando tu parli di geometra non parli di un impiegato ma di un
professionista, la sua professiona è regolata dal proprio ordine che ha
regole ben precise. Contestare che solo chi esce dalla scuola di
geometri possa fare il geometra significa aprire un dibattito sulla
liceità o meno degli ordini professionali in genere (non dico che non
possa essere giusto, dico che è un altro discoro).
Alla stessa maniera il semplice ragionere una volta (mi pare fino al
1990 o giùdi lì) aveva la possibilità di iscriversi all'ordine dei
ragionieri commercialisti dopo 3 anni di pratica ed il superamento
dell'esame di stato. Ora non si può fare più, è necessaria la laurea,
quindi da questo punto di vista il diploma di ragioniere ha subito un
ridimensionamento in termini di valenza professionale cosa che il
diploma di geometra ad esempio non ha fatto.
Gli informatici non hanno un ordine, se ce l'avessere riguarderebbe
comunque i liberi professionisti e non i lavoratori dipendenti o atipici
vari. L'informatico assunto in azienda è in ogni caso un impiegato,
impiegato tecnico ma impiegato, come la ragioniera o il magazziniere.
Possono variare i contratti, i livelli, le mansioni ma si è tutti nella
stessa barca.
Per quanto riguarda la definizione dei punti di vista:
Una cosa è "giusta" per chi?
E' giusto abolire gli ordini? Se senti un avvocato o un commercialista
ti dice di no! Un neolaureato in giurisprudenza gli rode un bel po' a
sapere di dover "regalare" 3 anni di vita professionale ai vari avvocati
sperando poi di passare lesame.
Io tempo fa ho preso posizione su un tema riguardo agli ordini
professionali in informatica. Dissi che secondo me era opportuno che si
lavorasse per averne uno. Il mio è chiaramente un discorsp di parte, io,
laureato che lavoro nell'informatica ho interesse a difendere i miei
interessi e mi piacerebbe che per il futuro, chi vuole diventare
professionista nell'informatica, fosse diplomato informatico o laureato,
con 3 anni di pratica fatta da un altro professonista e con un esame di
stato sostenuto. Se così fosse io disporrei (come fanno commercialisti e
avvocati) di manodopera gratuita pressochè costante e avrei posto delle
barriere d'ingresso alla prifessioni che mi garantisce minore
concorrenza e migliori guadagni.
Il fatto che a me piaccia questa situazione, non significa però che io
la ritenga giusta (poichè il giusto è un principio morale che prescinde
i singoli interessi), infatti io in linea di principio sarei per
l'abolizione di tutti gli ordini professionali.
Detto questo dico come la penso sulla correttezza dei requisiti del bando.
Il comune cerca un "istruttore informatico".L'istruttore informatico non
deve istruire nessuno, è una definizione specifica all'interno del
pubblico impiego per definire una qualifica ed un livello impiegatizio.
L'impiego è per un tecnico, una persona non di responsabilità
organizzativa (per la quale eisstono figura più elevate).
A questa persona si richiedono delle competenze di scolarità come a
tutti gli impiegati quindi è giusto che si cerchi una persona con
diploma superiore (dovrà relazionarsi con persone, discutere a riunioni,
buttare giù delle relazioni, mettersi d'accordo con colleghi o clienti o
fornitori, far di conto), in più il profilo richiesto è un profilo
tecnico specializzato: deve avere competenze specifiche almeno di base
su quello che è il mondo IT oggi legato ad internet (sulla correttezza o
meno di tali requisiti ne potremmo parlare, rimaniamo però su un
ragionamento generico) sia in ambito sistemistico che di sviluppo. Tali
competenze non sono oggi fornite dala scuola pubblica, chi sa questa
roba, non l'ha certo imparata a scuola, quindi io riconosco si al
diplomato il suo valore di persona acculturata ma non di tecnico
specializzato, da qualunque scuola superiore esso provenga. Potrei
richiedere solo diplomati in informatica (perchè chi seleziona fa come
vuole, potrebbe decidere di ottenere risultati migliori filtrando tra
chi si è diplomato in informatica) ma avrebbe altrettanto senso non
operare tale filtro e cercare tra i diplomati in genere.
Ho ritenuto opportuno rispondere a chi si è indignato per la scelta di
tutti i diplomati nel bando poichè tale indignazione, posta in quel modo
e senza un ulteriore spiegazione o approfondimento non ha ragione di essere.