Post by daysleeperRicordatevi che nel mondo del lavoro tutti sono utili ma nessuno è
indispensabile.
Carlo S.
Questa è una delle più grosse cretinate uscite in questo thread.
Anonimo ha voluto proprio puntare l'attenzione su questo aspetto, che è il nocciolo del suo pensiero
e che condivido nella sostanza, non nei toni, ovviamente polemici ma ha ottenuto l'effetto voluto :-)
Chi pensa che nessuno sia insostituibile è un perdente in partenza, uno che sa fare un lavoro che
chiunque impara in pochissimi mesi (settimane), che non si aggiorna, che non mette personalità e
creatività nel suo lavoro, che non spicca in niente, che non ha ambizioni e si accontenta di quello
che sa fare.
Uno che ci mette del suo diventa indispensabile. Se uno indispensabile dice "dammi 200€ in più al
mese o me ne vado" è vero che il capo può dire ne trovo un altro, ma solo in grosse aziende con
ricerca del personale continua in cui ogni figura ha una serie di cv pronti per il rimpiazzo di
qualsiasi persona, reparto che costa moltissimo e pochi hanno, e chi ce l'ha va avanti con br.
Nella maggior parte delle realtà medio-piccole se tu dici al tuo capo che te ne vai se non ti da un
bell'aumento lui uno che sa fare il tuo lavoro lo trova prima o poi ma... nei mesi in cui lo cerca
che fa chiude l'azienda? Quindi meglio darti l'aumento, _se sei indispensabile_!
Indispensabile significa non essere un programmatore /qualsiasi/, cioè uno che prende documenti di
progetto con tutte le specifiche già pronte e deve solo realizzarle in un linguaggio. Se sei
analista/programmatore, se fai parte dei progetti e dello sviluppo (piccoli team), se sei
progettista, se sei un buon commerciale, un sistemista con conoscenze elevatissime e comprovati
risultati non sei rimpiazzabile prima di svariati mesi di ricerca se non anni, perché quelli così
bravi non sono a casa a leggere sto ng, sono a lavorare a TI o hanno già una lista di aziende lunga
così per cui andare a lavorare.
Il discorso di anonimo è riferito a chi non ha capacità, ambizioni, sufficiente conoscenza del
mercato del lavoro e dell'informatica per capire su che tecnologia specializzarsi, che studi
affrontare, come sfruttare il proprio titolo e le proprie passioni, insomma gli inetti
dell'informatica che accettano qualsiasi lavoro a progetto anche se hanno 10 anni di esperienza,
rovinando di fatto il mercato anche per quelli capaci.
Sono perfettamente d'accordo, ma sono i contratti che lo consentono e questo non dovrebbe essere
permesso legislativamente.
Poi in ogni lavoro ci sono quelli bravi e quelli meno bravi, per semplificare. Quelli meno bravi
solitamente si credono più bravi degli altri e si lamentano in continuazione perché guadagnano poco,
pur sapendone di più di tutti gli altri. Il concetto è che queste persone non dovrebbero, per legge,
aver modo di alterare gli stipendi di tutta la categoria, cosa che avviene ora a causa di chi
accetta contratti a progetto da fame.
E' giusto che qualcuno li accetti, se no non si lavora, ma è un circolo vizioso che deve finire e
deve essere regolamentato come tutti sappiamo: contratti a progetto con limiti di assunzioni per le
aziende, limiti di tempo minimi per le persone, garanzie sul minimo dell'offerta economica ecc....